Ma potrei anche dire che Strike Force Therion mi ha preso a martellate dalla prima all’ultima pagina, e mi è piaciuto. Attenzione, questa non è un’esercitazione, l’Italia ha il suo Fanteria dello Spazio e si chiama Strike Force Therion. E dire che non ci credevo neanche un po’.

E invece Massimo Spiga ha assemblato un romanzo corale, decentrato, che racconta l’invasione di una falange di Kaiju (i mostroni giapponesi alla Godzilla), lo sgretolarsi delle istituzioni globali sotto le loro zampate, l’ascesa di un Vaticano armato pesantemente e sciami di anonimi combattenti inceppati in armature potenzianti e identità seriali, uomini e donne che si gettano sulle carni di montagne viventi, fra secrezioni corrosive, anticorpi famelici e detonazioni che scuotono le fondamenta dell’universo conosciuto. Hic sunt leones e ci porteranno all’estinzione in una settimana.
BUM! non un secondo di tregua, zero pause, niente da dichiarare se non: MI ARRENDO! Massimo Spiga si gioca il tutto per tutto in ogni pagina, paragrafo, frase, con uno stile muscolare, fatto di periodi telegrafici e inappellabili. Una prosa che batte in testa, protagonisti che si danno il cambio sulla scia di una strage infinita, mosche schiacciate dal ritmo di un romanzo che passa sopra il cadavere di ogni remora.
George R.R. Martin levati, questo è il livello finale.
Nella carneficina, sotto una pioggia di meteoriti e un cielo tumefatto, Marija Murgia sta per mettere al mondo un potenziale nuovo Salvatore, protetta sua malgrado da una squadra scelta di superstiti in rotta verso la Bestia definitiva, il cavaliere dell’apocalisse Guerra, un mostro vasto quanto una catena montuosa.
Gli ingredienti per cadere nel trionfalismo retorico ci sono tutti e invece massimo Spiga si tiene in equilibrio messianico fra narrativa, videogiochi, giochi di ruolo, ipertrofia cinematografica nipponica e ammarakkana. Così tira fuori una mitragliata di capitoli uno più dirompente dell’altro, brucia ogni indugio e disseziona la sintassi dell’azione ricavandone un distillato ad alta gradazione di intrattenimento.
Gira la testa, si perde il Nord, si ritrova sotto una pioggia di razzi terra-aria e ci si chiede: ma davvero? Però meglio non distrarsi, la prossima riga potrebbe sventrare ogni aspettativa. Il tutto con la sensazione che l’autore sieda su una bomba atomica fumando un cubano, un dotto strafatto di metanfetamina.
Tanto per farvi un’idea, lasciate che vi elenchi le fonti di ispirazione dichiarate di Strike Force Therion:
- Tokyo Storm Warning di Warren Ellis
- La Corazzata Potemkin di Sergej Ejzenstein
- La trilogia Horror of Philosophy di eugen Thacker
- L’Apocalisse di Giovanni
- Solaris di Stanislaw Lem
- Space Prison di Tom Godwin
- X-Com – Enemy Unknown di Firaxis games (2Kgames)
- 3.16 – Carnage Among the stars di Gregor Hutton (gioco di ruolo)
- Dichiarazione della prima crociata di papa Urbano II
- E altre stimabili follie fra mondo ludico, musica, cinema e parola scritta.
Lo spessore c’è, e ti colpisce dritto sui denti.
Mi fermo qui. Strike Force Therion è una scommessa vinta, un libro unico nel suo de-genere. E Acheron Books di Samuel Marolla lo ha confezionato con grande sapienza (lunga lista di editor, baby, come neanche le major oggidì). Un plauso quindi anche all’editore. Col botto.
L’ebook è già disponibile. Imminente l’uscita del cartaceo. Il romanzo sarà lanciato ufficialmente a Cartoomics 2019 (8-9-10 marzo). A seguire in libreria.
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