Quando un autore entra nelle nostre grazie, vogliamo conoscerlo meglio. Che faccia ha, dove vive, come è stata la sua infanzia e perché scrive certe cose? Se poi diventiamo fan, vogliamo conoscere dettagli che sarebbe meglio rimanessero nella sfera privata. Il passo successivo è lo stalking.
Ma nessuno di noi è a questo livello, giusto?
In ogni caso, gli editori non li ammorba nessuno, e a me sembra una grossa ingiustizia. Dopotutto, se apprezziamo il loro lavoro, perché non importunarli a viso aperto? Che faccia hanno, dove si nascondo e quanti tentacoli si protendono dal loro corpo bitorzoluto? In ultimo, perché non andare a stanarli nei loro antri per subissarli di queste e altre questioni indiscrete (naturalmente armati di amuleti e pallottole d’argento)?

E’ quello che mi sono chiesto mentre concepivo il sinistro progetto di intervistare il titolare di Hypnos, casa editrice specializzata in narrativa weird (storie strane e inquietanti, per intenderci, che affondano le radici nei classici racconti di fantasmi, da cui si sono evoluti in svariate forme). Un editore con un catalogo sempre più ricco e ghiotto, per amatori di una letteratura che sonda l’inconscio e lo porta in superficie con narrazioni avvincenti.
La videointervista è andata online due giorni fa. Se l’avete mancata ve la metto qui. Dura un’oretta, che personalmente considero ben spesa, che siate lettori curiosi o addetti ai lavori. Devo dire che non è così scontato trovare figure che abbinano alla professionalità una disponibilità così spiccata. Ringrazio quindi Andrea Vaccaro per tutto il tempo che mi ha dedicato. Dopo l’intervista, oltretutto, abbiamo parlato ancora per un’altra ora.
Ma quello che ci siamo detti resterà per sempre avvolto dal conforto delle tenebre…
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